Visual journalism

Con visual journalism (lett. "giornalismo visivo") s'intende il complesso di attività d'informazione realizzate attraverso la combinazione di testo e immagini, in cui si privilegia "l'espressività di quest'ultime"[1].

Questa tipologia di giornalismo si è diffusa in modo particolare negli ultimi anni, con la crescita esponenziale dell'informazione via web e la conseguente diminuzione dei tempi medi di lettura[2], dovuti alla "tendenza a una forma di comunicazione più rapida"[1].

Come diretta conseguenza della grande diffusione dell'informazione nel web, il visual journalism ha sempre più privilegiato l'utilizzo delle immagini, intese in senso lato (fotografie, illustrazioni, infografica, mappe, bollettini, modelli 3D, per citare solo le principali), grazie anche alle potenzialità espresse dall'elaborazione digitale.

Seguendo queste dinamiche, il layout di una pagina web e "le pagine della stampa possono anche essere progettate cercando di attirare l’attenzione del lettore prima sulle immagini e poi su titoli e testo, invertendo la priorità tradizionale"[1]. Per questi motivi il visual journalism, essendo una disciplina crossmediale, può essere svolto in un team di lavoro, composto dalla sinergia di "giornalisti, disegnatori, grafici"[1].

Il visual journalism si presenta quindi come un'estensione e al tempo stesso una declinazione moderna della professione giornalistica, in quanto utilizza tutte le componenti grafiche e multimediali a disposizione e non solo quelle di matrice fotografica, ma il suo significato teorico risulta molto più ampio del semplice utilizzo di nuovi mezzi.

  1. ^ a b c d Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana - Visual Journalism - Consultato il 22 ottobre 2018
  2. ^ Triani, G. (a cura di) Giornalismo Aumentato. Attualità e scenari di una professione in rivoluzione, Franco Angeli, Milano, 2017

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